Storia

Nell’antico regime capitava che spesso gli addetti a riscuotere le tasse fossero più sacerdoti che funzionariaddetti per professione, perché l’idea di un apparato burocratico venne concepita da Napoleone in poi. Ledue colonne portanti della società dell’antico regime erano la nobiltà e il clero. Senza questi due gruppisociali persino il re non avrebbe l’opportunità di governare. Il re si appoggiava al clero sia dal punto di vistapratico (es: riscossione dei tributi) sia dal punto di vista ideale (valori morali): ogni re dell’antico regimesi concepiva come investito da Dio (unto dal signore – potere teocratico). D’altra parte per il sovrano eraanche fondamentale un buon rapporto anche con la nobiltà, dal momento che, era proprio da questaclasse sociale che veniva eletto il re. I privilegi del clero e della nobiltà sono da considerarsi dei retaggi delfeudalesimo.
Rivoluzione Americana
All’inizio del 1700 le colonie americane vivevano una situazione di armoniosa stabilità con l’Inghilterra.La situazione precipitò nel corso del secolo, quando l’Inghilterra, per finanziare il mantenimento delsuo esercito, decise di aumentare sempre più le tasse proprio a danno delle colonie. La situazione dimalcontento generale che si venne a creare fu alla base dei primi attriti con la madrepatria.
L’economia delle colonie era strettamente legata con quella dell’Inghilterra, Inghilterra che sfruttava il fattoche il territorio americano fosse molto ricco per arricchirsi economicamente. Solo le navi inglesi potevanoaccedere ai porti del Nord America e questo, ovviamente, destava invidia da parte delle altre potenzeeuropee.
Nel ‘700 le colonie inglesi del Nord America erano 13 ed erano tutte situate sul versante est del continente.L’Inghilterra vietava la libera iniziativa d’espansione verso ovest da parte degli abitanti delle colonie:ampliare il territorio conquistato era una prerogativa della corona inglese che imponeva a ricchi Lordsquesto compito. In questo modo tutto ciò andava a sfavore dei contadini americani che vedevanoostacolata la possibilità di ampliarsi autonomamente al fine di aumentare le proprie risorse.
Alla metà del 1700 lo spirito generale degli americani non era ancora quello di rendersi indipendentifacendo guerra all’Inghilterra, anzi, furono proprio gli americani a tentare una riappacificazione con lamadrepatria. La situazione degenerò nuovamente nel momento in cui nel 1770 venne istituita un’ulterioretassa dagli inglesi: fu proprio in quell’anno che a Boston si verificò la prima forma di protesta che sfociò poiin un vero e proprio massacro. Nel 1773, nel porto di Boston (principale centro anti-inglese) furono assalitele navi inglesi di proprietà della “Compagnia delle Indie” e fu gettato in mare un grande quantitativo caricodi tè di cui le navi erano fornite. I rivoltosi fautori di questo gesto vennero soprannominati “figli dellalibertà”. Il governo inglese rispose con dure misure di ritorsione specialmente contro il Massachusetts (lostato di Boston).
Nel settembre ’74 a Philadelphia viene istituito un primo Congresso continentale, dove i rappresentantidelle colonie si accordarono per elencare le varie angherie, usurpazioni subite dall’Inghilterra. Nel 1775gli inglesi mandarono in America il proprio esercito che, per la prima volta dovette confrontarsi con lemilizie dei coloni (che non era un vero e proprio esercito ma era un’unione autonoma della popolazione)ed essere costretto alla ritirata. Colti dall’entusiasmo per la prima vittoria nel II Congresso Continentale diPhiladelphia i delegati delle colonie, dopo un lungo e acceso dibattito proclamarono l’indipendenza dellecolonie americane e il 4 Luglio 1776 venne approvata la Dichiarazione d’indipendenza stesa da ThomasJefferson, che può essere considerata il vero atto di nascita degli Stati Uniti. Il nuovo Stato era fortementeinfluenzato dalle teorie illuministiche soprattutto nel campo della tolleranza, intesa anche come tolleranzareligiosa. All’esercito inglese venne contrapposto il primo nucleo militare americano affidato alla guida di
George Washington, valoroso generale che si era già fatto notare in precedenza per i successi ottenuti nella“guerra dei sette anni” . Le prime fasi dello scontro non furono favorevoli agli americani, in quanto eranonumericamente inferiori ai rivali inglesi e si arrivò alla sconfitta del 1776 di “Bunker Hill”. La prima veravittoria contro la ormai ex-madrepatria, gli americani la ottennero nel 1777 a Saratoga.
L’opinione pubblica europea era ormai mobilitata a favore dell’indipendenza degli U.S.A a tal punto checominciarono ad arrivare nelle colonie, numerosi volontari, da diversi paesi europei , pronti a battersi alfianco dei ribelli. In particolar modo intervenne la Francia che dopo aver stipulato un’alleanza contro irivoltosi fornì a questi l’aiuto necessario ad avere la meglio sui rivali inglesi nella battaglia di Yorktown nel1781 (detta anche resa di Yorktown). Trascorsi altri due anni, con il Trattato di Versailles del settembre1783 si riconobbe UFFICIALMENTE l’indipendenza delle 13 ex-colonie inglesi: nascevano così gli Stati Unitid’America come confederazione di 13 stati. [Gli stati che avevano fornito il loro aiuto durante la rivoluzioneamericana, acquisirono territori al di fuori dell’America, ad esempio la Francia s’impadronì del Senegal].
I nuovi organi costituzionali
Dopo il trattato di Versailles, giunse il momento di fondare dal punto di vista costituzionale il nuovo Stato.Dopo una moderata discussione tra le varie opinioni si delineò uno Stato in cui s’imponeva il principioilluminista della tripartizione del potere tra potere giudiziario, esecutivo & legislativo.

Potere Giudiziario: ogni singolo Stato ha una forte autonomia a livello giudiziario ma esiste unaCorte Suprema Federale , composta da giudici nominati dal presidente della Repubblica conl’assenso del senato.Potere Esecutivo: esistono i ministeri, chiamati “dipartimenti” e annessi presidenti. Il presidentedella Repubblica in America ha il compito di gestire la polizia e l’esercito.Potere Legislativo: si viene a formare un parlamento bicamerale: vi è la camera dei rappresentanti(si occupa della questione finanziaria) e il senato (si occupa di politica estera).


Prima che si votasse quest’ordine costitutivo si crearono due tendenze opposte: da un lato vi erano iFederalisti che sostenevano il fatto che ci fosse sì una certa autonomia tra gli Stati ma anche un poterecentrale, dall’altra vi erano gli antifederalisti che parteggiavano per il potere locale e l’assenza di un poterecentrale. Vincono i federalisti, la costituzione essendo approvata da 11 colonie su 13 diventa effettiva. Ilprimo presidente della repubblica americana fu George Washington (1789). I vari dipartimenti vennerodistribuiti tra personalità appartenenti a correnti di pensiero differenti: alcuni ministri infatti erano irepubblicani altri federalisti.
L’espansione territoriale, demonizzata nel periodo precedente alla rivolta ora è vista come un obiettivo edè incentivata al fine di bonificare le aree per ottenere nuove ricchezze.

 

LA RIVOLUZIONE FRANCESE
Grazie alla rivoluzione francese il mondo cambiò: si diffusero sia dei valori sia l’idea cheil popolo potesse lottare per quei valori. Prima della rivoluzione il popolo non era maientrato nella scena politica in modo così prorompente. Mai, tutto unito, aveva deciso diandare contro i propri padroni (se parliamo di contadini o di chi svolgeva piccole attività) o,in generale, contro nobili e clero e addirittura contro il proprio re.L’aspetto che manifestava maggiormente la crisi che stava incontrando la monarchiafrancese era quello finanziario. Si capì che sarebbe stato impossibili risanare i debiticontinuando a mantenere i privilegi di nobili e clero. Questi, oltre a non pagare le tasse,gravavano addirittura sulle casse dello stato che doveva mantenerli. Gli oneri fiscalicadevano tutti sul terzo stato che doveva pagare sia pesantissime tasse allo stato, sia altre(come le decime) alla chiesa.Per risolvere la questione finanziaria il re aveva incaricato alcuni ministri. Costoro avevanole capacità e sarebbero riusciti nell’impresa ma il problema più grave, che non riuscironoad eliminare, erano i privilegi che il re continuava a concedere a nobiltà e clero: ciò che, intermini di denaro, entrava dal popolo veniva speso per mantenere gli agi delle classi ricche.Dopo una serie di fallimenti, e licenziando di volta in volta i suoi ministri, il re decisedi convocare, nel maggio 1789, gli stati generali, un’ antica assemblea che era larappresentanza di tutto il popolo francese. Raccoglieva le tre classi sociali (stati): nobiltà,clero e terzo stato (facevano parte di quest’ultimo tutti coloro che non appartenevano aglialtri due). Era un’istituzione di origini medievali che veniva convocata solo in casi estremi(si pensi che prima di questa data era stata riunita agli inizi del 1600).Prima ancora che ci si incontrasse per il primo giorno di seduta, il terzo stato si eramobilitato. Prima di tutto perché, essendo passato così tanto tempo dall’ultima riunione,si dovevano eleggere i nuovi rappresentanti. Inoltre fu in questo periodo che cominciaronoa circolare iniziative di cambiamento: la prima di cui il terzo stato si lamentò fu ilmeccanismo di voto.Il meccanismo di voto dell’assemblea degli stati generali prevedeva un solo voto percategoria. Ogni appartenente ad uno stesso ordine, dopo una consulta, doveva esprimereun solo voto omogeneo. Si faceva poi la maggioranza di questi tre voti. L’antigo regimedava privilegi a nobiltà e clero e c’era soltanto una delle tre componenti che lamentava unamaggiore considerazione economica e politica. Quest’ultimo di trovava, perciò, sempre inminoranza.Sono importanti i seguenti dati: il terzo stato racchiudeva il 98% della popolazione, lanobiltà l’ 1,5% e il clero il restante 0,5%. Se si fosse continuato con il vecchio meccanismo, il2% della popolazione avrebbe sempre avuto la maggioranza.Oltre a questa rivendicazione da parte del terzo stato, vi erano poi quelle che riguardavanoeffettivamente i problemi della Francia. I cahiers de doléances (quaderni di lagnanze)raccoglievano tutte le rimostranze e le proposte espresse da questo ceto. I principali punticontenutivi erano:• eguaglianza di fronte alla legge (la disuguaglianza esistente non riguardava soltantol’aspetto economico ma anche quello giuridico. Un giudice applicava, di norma, leleggi in modo differente in base allo stato di appartenenza dell’imputato)• abolizione dei privilegi a livello fiscale.• abolizione della venalità degli uffici e adozione del criterio del merito e del talentocome forma di promozione sociale. Ricoprire una carica pubblica per un cittadinocomune era impossibile in quanto il costo era elevato.Tutto ciò che era avvenuto nei mesi precedenti al maggio, era stato favorevole perun aumento della tensione all’intero delle classi sociali. Ad esempio, è da notare chenell’invero 1788 ci fu una carestia e il poco prodotto che era rimasto sul mercato(principalmente frumento) veniva a costare molto. Aumentava quindi anche il prezzodel pane, l’alimento dei poveri, e coloro che già soffrivano la fame, in questo modo la
soffrirono ancora di più.Le tensioni che quindi si vennero a creare si manifestarono soprattutto nei centri urbani.Questo perché il poco che si produceva era accaparrato dai contadini (che risiedevanovicino ai luoghi di produzione), e le città, non facendo in tempo le risorse ad arrivarvi,erano quelle che soffrivano maggiormente.
Si riuniscono gli stati generali il 5 maggio a Versailles: il clero aveva circa 290 deputati,la nobiltà 270, i membri del terzo stato erano invece 580. Già il 17 giugno il terzo stato(avendo trovato davanti a se un’ ostilità assoluta nei confronti delle sue pretese sulmeccanismo di voto) si autoproclama Assemblea Nazionale. Il 20 giugno il re chiuse leporte del luogo che ospitava l’assemblea. Questa si trasferisce in un’altra sede vicina: unapalestra dove si giocava il gioco della pallacorda.È da notare bene che in questo luogo non si riunì solo il terzo stato. Da un punto di vistanumerico, i 580 rappresentati di questo ceto, erano in minoranza contro la somma diquelli della nobiltà e del clero; ma la maggioranza del clero “si era messa una mano sulcuore” ed aveva cominciato ad appoggiare la causa del terzo stato. I nobili erano molto piùintransigenti, tuttavia quasi un terzo passò dalla parte del terzo stato1.Nella sala della Pallacorda si riunisce quindi la stragrande maggioranza dei deputati. Il re,vedendo ciò che stava accadendo decise di cedere e ordinò ai rimanenti di raggiungere glialtri e di riprendere i lavori: l’Assemblea nazionale fu legittimata dal re come assembleacostituente.Fuori da questa assemblea, il popolo era in subbuglio. Si formò ben presto una fazionearmata, formata solo dalla parte borghese del terzo stato, quella più colta e anche piùmoderata. Questa milizia, oltre a scopi rivoluzionari aveva anche lo scopo di evitareestremismi da parte del popolo. Tuttavia la milizia borghese si unì al popolo in un attospontaneo: mentre l’assemblea stava ancora lavorando, il 14 luglio il popolo armato sidiresse alla Bastiglia, la prigione-fortezza di origini medievali, simbolo dell’assolutismofrancese. Questa racchiudeva prigionieri che erano invisi politicamente alle classiprivilegiate e al re. Fu una presa tutto sommato pacifica, non ci fu un gran numero di morti,ma il gesto fu fortemente simbolico.Contemporaneamente nacque il comune di Parigi: un municipio che racchiudeva unarappresentanza diretta del terzo stato.Immediatamente la sommossa si sparse dalle città alle campagne. In poche settimane,anche a causa della grande paura (dovuta ad un misto di voci che provenivano da Parigi)che gli aristocratici e i proprietari terrieri si accanissero contro i contadini, questi ultimipresero l’iniziativa. Devastarono, per esempio, i castelli, simbolo del potere nobiliare,incendiarono gli archivi signorili. Insorte le campagne, e diventando la faccenda semprepiù grande, la voce è rimbalzata in città e soprattutto a Versailles, dove l’assemblea stavaancora operando. La notte del 4 agosto si votò l’abolizione del regime feudale: lo statoconfisca le proprietà senza nessun indennizzo.

 

LA RIVOLUZIONE FRANCESE – SECONDA PARTE
Sempre nello stesso mese viene promulgato dall’Assemblea costituente un documentoteorico che ancora oggi è alla base delle moderne democrazie: la Dichiarazione dei dirittidell’uomo e del cittadino, che si basa su principi di libertà ed uguaglianza e che si rifà alleidee illuministe. Il re si rifiutò di legittimare i decreti promossi dall’ Assemblea costituentee di conseguenza un corteo composto prevalentemente da donne marciò da Parigi aVersailles. A breve distanza lo seguì la Guardia Nazionale (milizia borghese), capitanata daLa Fayette. Il popolo chiedeva al re:• L’accettazione dei decreti che venivano approvati dall’ A.C• Lo spostamento dello stesso re da Versailles alla reggia di Tuileries a Parigi, il cuoredella Francia.La Guardia Nazionale cercò di fermare le intenzioni del popolo e garantire l’incolumitàdel re che alla fine non avendo le capacità politiche e né avendo il temperamento peraccettare il nuovo regime decise di accondiscendere alle richieste del popolo.Il 14 luglio 1490 nell’anniversario della presa della Bastiglia viene istituita la festa dellafederazione , dove accorsero ben 300’000 persone. In questa “grandiosa” giornata ilre giurò fedeltà alla nazione e agli ideali rivoluzionari. La tregua generale stabilitasi erasolo un’illusione: di lì a poco infatti sarebbe iniziata una nuova fase della rivoluzione chesarebbe durata due anni (dal 1790 al 91): la “rivoluzione borghese”. Il nuovo governoistaurato faceva gli interessi della borghesi. I cittadini vennero divisi tra attivi e passivi. Ipassivi erano completamente esclusi dal diritto di voto e i cittadini attivi erano classificaticome tali su base censitaria, ma non tutti i cittadini attivi erano eleggibili. La condizionenecessaria per essere eletti era possedere una proprietà fondiaria e pagare un marcod’argento (52 lire) d’imposte annualmente. Tutto ciò mal si accostava con le istanze delpopolo e ad aggravare la situazione s’aggiunse la legge Le Chapelier che negava ai piùpoveri il diritto di manifestare e associarsi in corporazioni.Nel 1790 venne approvata la costituzione civile del clero. Anni prima i beni ecclesiasticierano stati confiscati per consentire il risanamento delle casse dello stato e in camporeligioso erano state abolite le discriminazioni verso i protestanti e gli ebrei. Nel 1790con la costituzione civile del clero i sacerdoti vengono equiparati a funzionari pubblicistipendiati dallo stato. Questa condizione venne accettata dalla metà del basso clero eda una piccolissima parte dell’alto clero (composta da vescovi) ed essendo funzionaripubblici erano costretti a giurare fedeltà allo stato. I favorevoli alla costituzione civile delclero furono chiamati “costituzionali” e i contrari “refrattari”. Il regime politico che si stavadefinendo era un regime liberale, fondato sulla separazione dei tre poteri: Esecutivo (il re),Legislativo (composto dai ministri che affiancavano il re), Giudiziario (composto da giudiciche venivano nominati per via elettiva). La Francia venne divisa in 83 dipartimenti e Parigiin 48 sezioni (vedi p.300). Tutte queste divisioni erano espressione della costituzione acarattere borghese del ’91.Nel 1789/90 si erano creati i primi partiti politici, detti “club” tra cui i cordiglieri, (uno deiprotagonisti più rilevanti di questo partito è Danton ) i più estremi nelle loro azioni politiche(il loro nome deriva dal nome dell’ex convento dei frati minori dove si riuniva” e i giacobini,che miravano al controllo serrato delle attività istituzionali.. A metà del 1791 erano moltiche confidavano nell’ instaurazione di una politica all’inglese basata sulla monarchiacostituzionale nella quale il re si sarebbe impegnato ad attenersi ai vincoli imposti dalgiuramento alla patria. Luigi XVI in realtà, non essendo d’accordo con questa linea politicadecise di fuggire. Riconosciuto e fermato a Varennes (ai confini con il Belgio), il re vennericondotto a Parigi. In questo contesto di malcontento generale si sviluppò l’ipotesi di unregime politico alternativo, democratico e soprattutto repubblicano. Dopo le elezioni del1791 il parlamento viene occupato da “foglianti” (deputati moderati), da “costituzionali”(che si riconoscevano nella costituzione) e da “giacobini”, fra cui si distinsero i “girondini”,
deputati della Gironda (zona di Bordeaux da cui proviene il loro nome). In questa fase igirondini sono espressione della classe sociale dei “sanculotti” (da sans:senza &culottes:pantaloni al ginocchio) chiamati in questo modo poiché, non potendoselipermettere, non possedevano i pantaloni al ginocchio e quindi erano costretti ad indossarei calzoni lunghi. I “sanculotti” chiedevano apertamente che la monarchia fosse abolita e,nel 1792, 47 sezioni parigine su 48 chiesero la deposizione del re. L’Assemblea legislativa,presso la quale si era rifugiato il re, decretò la sospensione del sovrano dalle propriefunzioni e decise nuove elezioni a suffragio universale maschile, annullando cosìdefinitivamente la distinzione su base censitaria tra cittadini “attivi” e “passivi”.L’Austria, paladina dell’antico regime, era contraria all’abolizione della monarchia eper questo motivo aveva lanciato forti segnali di minacce d’invasione contro la Francia.L’esercito francese non cedette alle intimidazioni austriache e decise di attaccare iprussiani a Valmy nel 1792. La battaglia fu vinta dai francesi che, presi dal sentimentonazionale, il giorno seguente alla vittoria contro gli austriaci dichiararono l’abolizione dellamonarchia e proclamarono la repubblica.è ORGANIZZAZIONE PARLAMENTO vedi pag.304Dal 10 dicembre ’92 al 20 gennaio ’93 fu indetto il processo al re, che venne accusatodi complottare contro la rivoluzione. Con 387 voti favorevoli e 334 contrari Luigi XVIfu condannato a morte. I girondini in questo momento si opposero sia alla condanna amorte, sia tentarono di rinviare il processo ma le loro richieste non furono accolte. Il 21gennaio sulla piazza della rivoluzione, davanti alla reggia di Tuleries venne decapitato il re.Il monarca venne giustiziato come un uomo qualunque e con la sua morte l’antico regimepuò dirsi definitivamente superato. Di lì a poco si sarebbe instaurato un regime totalitarioad opera dei “giacobini”.

 

LA RIVOLUZIONE FRANCESE – TERZA PARTE
La fase popolare della rivoluzione francese, culmina quindi nel momento in cui il popoloriesce ad ottenere l’abolizione della monarchia e il suffragio universale.Nel frattempo la Francia risultò vittoriosa di nuovo in campo militare. Guadagnò territorisia verso il Belgio sia verso l’Italia, annettendo buona parte della Savoia e Nizza.Inizia una nuova fase della rivoluzione: la cosiddetta dittatura giacobina (1993-94). Igiacobini si facevano espressione proprio della rivoluzione popolare e volevano eliminareogni opposizione nei confronti del potere popolare. Nel difendere antidemocraticamentela monarchia, però, costituirono di fatto un regime, una dittatura. Non era più possibile,a livello politico essere dissidenti o esprimere un’opinione diversa da quello che eradiventato ormai un partito unico.Istituirono un tribunale rivoluzionario e un comitato di salute pubblica. Questi due organisarebbero serviti per tutelare le conquiste della rivoluzione popolare. Chi era sospettato diessere contro la rivoluzione veniva processato ed eventualmente condannato a morte.Il popolo visse in questo periodo nel terrore a causa dell’esagerato controllo sociale e dellarepressione spietata.A capo dei giacobini, dal punto di vista politico, troviamo il loro maggiore esponente:Maximilien Robespierre; dal punto di vista ideologico vinse, tra i tanti filosofi cheavevano ispirato la rivoluzione, Jean-Jacques Rousseau, l’unico tra gli illuministi a volereesplicitamente una democrazia e una repubblica.I giacobini fecero le cose in grande, senza tralasciare quello che un nuovo regime avrebbepotuto fare:1. Cambiano la costituzione: viene redatta la costituzione democratica del ’93,apparentemente a carattere popolare. Tuttavia ai sanculotti vengono vietate le piùelementari garanzie dei cittadini.2. Istituiscono una leva di massa per l’esercito, per svecchiare l’esercito esistente.I politici si preoccupavano del fatto che l’esercito potesse non essere fedele evollero quindi farvi entrare gente fidata. La leva di massa riguardava infatti giovanicresciuti in seno alla rivoluzione francese. Inoltre grazie alla leva di massa, perquanto riguarda il metodo di avanzamento tra i gradi dell’esercito, il metodomeritocratico veniva sostituito a quello basato sui titoli nobiliari. Tra le varieeccellenze che furono scoperte con la leva del ’93 spicca il nome di NapoleoneBonaparte.3. Stabiliscono un prezzo massimo per i prodotti alimentari più poveri: pane e cereali.Questo per venire incontro alla popolazione che faceva fatica a vivere.4. Promossero un’accelerazione nei confronti del processo di scristianizzazione.Le idee illuministiche si trasformano in vero e proprio odio: vengono distruttisantuari, statue, chiese etc. Si sostituiscono ai culti religiosi altri di tipo laico. Sidecide addirittura di cambiare il calendario, considerato troppo cristiano. I nomidei mesi vengono cambiati con nomi che rimandando alla tradizione romanaprecristiana (ex. brumaio, termidoro…). Viene abolito il ciclo settimanale di settegiorni, creandone uno nuovo. Gli anni vennero contati a partire dalla costituzionedel 1793, che sarà quindi la costituzione dell’anno primo.Al periodo del terrore successe, con la legge del 22 pratile (10 giugno) ’94 (legge cheriordinava il tribunale rivoluzionario), il cosiddetto periodo del grande terrore: nuoveregole, sancite anche nella legge, prevedevano la condanna a morte anche basata solo susospetti e senza regolare processo. La ghigliottina lavorava giorno e notte.Un potere esercitato in un modo tanto estremo creò numerose opposizioni. I giacobinivennero battuti ed eliminati dal governo: il 9 termidoro (ovvero 27 luglio) i giacobini sitrovarono tutti arrestati. Furono portati alla ghigliottina 71 esponenti del partito giacobino,Robespierre per primo.La storia insegna che ogni volta che si arriva ad un eccesso, la reazione è quella di eccedere
nel senso opposto: se questa è stata la fase più popolare, il periodo successivo vedrà algoverno l’alta borghesia e addirittura ambienti filomonarchici che auspicano addirittura ilritorno della monarchia. Inizierà il periodo termidoriano.

 

LA RIVOLUZIONE FRANCESE – QUARTA PARTE
Questo ultimo periodo, che va dal 94 al 97, vede dunque l’affermazione al potere dei cetipiù alti, cioè dell’alta e altissima borghesia, parte della nobiltà, di ambienti filomonarchici evede un appoggio sempre maggiore da parte dell’esercito. Il partito giacobino fu messo albando e tutti i suoi club furono chiusi. I club che erano stati chiusi dai giacobini, come quellidei girondini, vennero invece ripristinati e i loro esponenti riammessi in parlamento.L’ordinamento che i giacobini avevano istituito, che accentrava troppi poteri all’esecutivo,fu quindi smantellato, bilanciando i vari poteri all’interno dello stato.Il periodo termidoriano vede al governo quelli che possiamo definire i più moderati, cheappartenevano alla parte politica più conservatrice.Il nuovo governo redige una nuova costituzione: la costituzione dell’anno terzo (ovverodel 1795), che ripristina alcune situazioni esistenti prima della dittatura giacobina. Ilsuffragio, per esempio, ritorna ad essere su base censitaria. Nella costituzione fu affermatoe giustificato il principio della proprietà privata. Infine la costituzione istituì, come capodell’esecutivo, un Direttorio, costituito da 5 membri che nominavano i ministri.Questo per quanto riguarda il punto di vista politico; dal punti di vista sociale, si vennepresto a formare un ceto che era espressione di questa nuova classe politica. Naturalmentesi trattava di una classe sociale ricca, lontana dagli ambienti popolari. Si trattava di queiborghesi che si erano arricchiti proprio durante la rivoluzione attraverso varie speculazioni,che potevano essere relative all’esercito o a questioni riguardanti le confische terriere,soprattutto ecclesiastiche.Questa classe sociale aveva una sua espressione rilevante nella cosiddetta gioventù dorata:i figli di questa classe borghese erano cresciuti durante la rivoluzione, e cresciuti quindinel disprezzo dei popolani. Ora poterono cominciare ad ostentare il loro odio nei confrontidel popolo povero e la loro posizione favorevole al ritorno della monarchia. Affollandole strade di Parigi, protetti dalla classe politica, si divertivano a scatenare disordini, inuna vera e propria caccia al sanculotto. Coloro che quindi erano favoriti e protetti dalladittatura giacobina, si sono visti perseguitati e non appoggiati politicamente: è il periododel Terrore bianco (detto così dal colore della bandiera borbonica).Dal punto di vista militare la Francia non aveva ancora perso una battaglia. Nel ’95 avevacostretto alla resa sia la Prussia sia l’Olanda, stipulando una pace con questi due stati.Rimaneva in guerra solo con Inghilterra e Austria.All’interno dello stato ci furono una serie di rivoluzioni popolari. La più importante fula congiura degli Eguali, guidata da Babeuf. Fu chiamata così perché Babeuf teorizzaval’uguaglianza tra tutti, la comunità dei beni e quindi l’abolizione della proprietà privata.questo tentativo insurrezionale fu represso nel sangue.Vi erano state delle elezioni. Poichè il mancontento cresceva, nonostante votassero solo ipiù ricchi, il Direttorio vide una parziale sconfitta. Questo lo portò ad un tentativo di colpodi stato, nel settembre del 1797. Riprese in mano il potere con la forza, ghigliottinando gliavversari politici. Per questo colpo di stati fu importantissimo l’appoggio dell’esercito.
LA RIVOLUZIONE VISTA DALL’ESTEROAll’inizio la rivoluzione aveva destato tantissimo appoggio ed entusiasmo da parte degliilluministi di varie parti d’Europa. Veniva salutata come un evento che portava al progressoe alla conquista di diritti civili. Tuttavia con l’aumentare della veemenza, questo appoggio èandato diminuendo, soprattutto a partire dalla dittatura giacobina. In generale, comunque,la rivoluzione era vista in maniera differente dai politici, monarchi compresi, che vedevanouna minaccia all’ordine costituito. L’Austria per prima aveva minacciato la Francia.In tutti i territori (come Belgio, parte dell’Olanda e parte della Savoia) che la Franciaconquistava veniva immediatamente impiantato il modello della rivoluzione.Fatto paradossale della rivoluzione è la sua conclusione che vede l’affermarsi di unadittatura, da parte di Napoleone; ma questa è un’altra storia…

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